enricodontraiella
Messaggi : 9 Data d'iscrizione : 19.11.11
| Titolo: P. Matvejevic, Breviario mediterraneo - R. Gary, La vita davanti a sé - L.F. Céline, Viaggio al termine della notte - Mar Nov 29, 2011 9:59 pm | |
| A proposito delle città del mediterraneo di cui gli esperti dicono che non si sono formate come altrove dai villaggi, ma che invece hanno creato esse stesse dei villaggi attorno a sé e per sé, è stato già detto praticamente tutto: della polis e della politica, di piante e catasti, di costruzioni e stili, di pietre e tagli di pietre, di scultura e architettura, dei templi e dei cerimoniali, degli edifici e delle istituzioni, di scale, portali, facciate e palazzi, capitelli e castelli, di piazze e mercati, rive e corsi, di strade e di vita che si svolge appunto sulle strade... Le città di mare e quelle sul mare (talvolta molto diverse tra loro) avevano anche le proprie forme di governo, i loro cittadini e i sudditi, leggi e prigioni, diplomi e sigilli, bandiere e stemmi. Si distinguono anche le città con il porto dalle città-porto. Nelle prime i porti sono stati costruiti per necessità, nelle altre si sono creati secondo la natura dei luoghi; qui sono una mediazione o un completamento, là l' inizio o il centro. Ci sono porti che restano per sempre soltanto degli approdi o ancoraggi, mentre altri diventano palcoscenici e infine mondi. ..................................................................................................... Madame Rosa era nata in Polonia come ebrea, ma aveva fatto la vita in Marocco e in Algeria e sapeva l'arabo quanto voi e me. Per lo stesso motivo sapeva anche l'ebreo e spesso ci parlavamo in questa lingua. La maggior parte degli altri inquilini dello stabile erano neri. Ci sono tre pensionati neri in rue Bisson e altri due dove vivono in tribù, come fanno in Africa. Ci sono soprattutto i Sarakollé, che sono i più numerosi, e i Toucouleurs, che sono un bel mucchio anche loro. In rue Bisson ci sono molte altre tribù ma non ho tempo per nominarle tutte. Il resto di rue e di boulevard de Belleville è soprattutto ebreo e arabo e continua così fino alla Goutte d'or; dopo incominciano i quartieri francesi. ....................................................................................................... Lontano, il rimorchiatore ha fischiato; il suo richiamo ha passato il ponte, ancora un' arcata, un' altra, la chiusa, un altro ponte, lontano, più lontano... Chiamava a sé tutte le chiatte del fiume tutte, e la città intera, e il cielo e la campagna, e noi, tutto si portava via, anche la Senna, tutto, che non se ne parli più.
| |
|