Driiiiiin. In piedi dai dai dai che è tardi Sciacquo faccia. Lavo i denti, poi mi giro la pipì. Mi vesto. Son pronta. Caffè. «Macchè bevilo con calma che te scoti, ma hai visto che ore sono?» Passa il 4... No! Cammino. Vado. Rapido Sto al passo col motorino verde che fa la mia stessa strada. La vecchietta mi sta al passo anche il cane mi sta dietro. Il signore ha il fiato corto ma non perde certo il ritmo. Andiamo tutti velocissimi. Dai, dai, dai. Vai, vai, vai. Arrivo. Scendo, cerco la tessera. Timbro, mando una mail. Scendo scendo scendo «Mamma ci sentiamo più tardi adesso non c’è tempo». No no no è appena ripartito ma cazzo! Leggo, leggo leggo leggo “Leggo”. Boeri - Pisapia, il giorno del divorzio Ma cazzo Boeri, dai. Arriva. Salgo. Piola scendo. Lanza Cambio. Cadorna scendo. Su su su. Tutti a destra. Dai dai dai su su su. Dov’è? “L’è andà, l’è andà, l’è andà» 58, 58 9 e 4 passa il bus, dai dai dai tutti su. Carducci. De Amicis. Molino delle Armi. Dai che è tardi. Santa Sofia. Scendo. Dai dai dai rrrrrapidi. Corso Italia. Rugabella. Uno… Tre… Cinque… … Sette, caffè… Nove… Undici. Entro. Salgo a due a due, dai dai dai . Porta a vetri. Corridoio su su su . Porta ufficio dai dai dai. Finestrone. Cornicione... Uno... Due... Tre... Tutti giù.