Milano in apnea
Driiiiiin. Sveglia. In piedi. Su, forza dai dai dai che è già tardi
Sciacquo la faccia. Lavo i denti, nel frattempo la pipì. Mi vesto. Son pronto.
Non mangio. Troppo tardi. Via via via su su su su dai dai dai che è tardi
Scendo, caffè, ahi scotta «bevilo con calma» «eh?…con calma??? Ma hai visto che ore sono??» Noooooooo è appena passato il 4 ma cazzo! E adesso? E adesso Cammino fino alla fermata di Maciachini. Non posso mica aspettare. Cammino veloce. Rapido sto al passo col motorino verde che fa la mia stessa strada. Anche la vecchietta dietro di me non rimane indietro. Andiamo tutti velocisssimi. Vai vai dai dai dai. Arrivo. Maciachini la mattina. Che nebbia! Dai che non c’è tempo per pensare su su su. Scendo le scale mentre cerco la tessera. Timbro il biglietto mentre mando una mail. Scendo altre scale e parlo con mia madre al telefono «Dai mamma ci sentiamo più tardi Adesso non ho tempo». Nooooo è appena ripartito ma cazzo! Cosa faccio? Aspetto? Mando un’altra mail, altro caffè alle macchinette. Leggo “Leggo”. Che schifo di giornale. Pisapia-Boeri, il giorno del divorzio il sindaco: l'assessore è un solista. Ma cazzo, cazzo Boeri dai. Arriva. Salgo. Centrale scendo. Cambiooooo Centrale salgo. Cadorna scendo. Poi salgo su su su su . Dai che si sta a destra lo sanno tutti. Dai che è tardissimo su su su . Esco. La 94 dov’è dov’è ?? «E’ appena passata» …ma dai cazzo! Ecco l’altra dai dai dai ok. Salgo. Via Carducci. Via De Amicis. Molino delle Armi. Su dai che è tardi. Santa Sofia. Si sposta? Lasciate scendere? Dai dai dai. Scendo. Cammino rrrrrapida su su su dai che è tardi.
Corso Italia. Caffè? No non c’è tempo. Via rugabella. Uno… Tre… Cinque… dai dai dai …Sette… Nove… Undici. Undici entro. Salgo le scale a due a due dai dai dai . Apro la porta a vetri. Corridoio su su su . Porta ufficio. «Già qui?» «Ma come già?». E’ tardi no?
No, non era tardi. Mi siedo e finalmente……..respiro.