Per improvvisare esiste un metalinguaggio. E’ molto importante capirsi al volo. Nel teatro popolare convivono con noi sul palco: la persona con il suo bagaglio emotivo, l’attore con il suo bagaglio tecnico, il personaggio. Il pubblico mi può indicare i tempi, ma sono io a decidere se assecondarlo o spiazzarlo.
Esercizio dell’ASSASSINO → Siete a un party, vi muovete ma siete muti. C’è un assassino che uccide gli altri strizzando l’occhio. Se qualcuno scopre l’assassino può denunciarlo, ma se sbaglia muore. Scopo teatrale del gioco: far girare delle tensioni sul palco così da creare energia.
Questi giochi più li prendiamo seriamente, più sono comici e vivi. Non sto mostrando un fatto, sto generando un fatto. Se pensate al gioco teatrale e al pubblico, ognuno di voi almeno una volta deve far credere di essere l’assassino.
Ci sono due possibilità quando si improvvisa: completare quello che fa l’altro oppure fare la stessa cosa che fa l’altro.
In questo tipo di teatro è molto più importante il concetto di allenamento, piuttosto che di prova.
Lo sguardo dell’attore deve essere di almeno 240 gradi.
Esercizio delle COREOGRAFIE → 4 attori avanzano guardando il pubblico, uno di fianco all’altro, improvvisando una coreografia in cui fanno tutti gli stessi movimenti. Il nostro è un mestiere di trucchi, quindi conviene mettersi leggermente sfalsati.
L’imperfezione genera qualcosa di vivente: a volte fingo che lo sbaglio sia voluto, a volte, invece, faccio finta di aver sbagliato per conquistare il pubblico.
Esercizio delle FOTOGRAFIE → uno alla volta create un’immagine, quello successivo la completa.
L’attore non è una mago! E’ uno che usa dei trucchi, un ciarlatano convincente, un illusionista. Il terzo occhio dietro è il pubblico.
Esercizio → 4 persone si siedono sulla sedia guardando il pubblico, 4 persone si avvicinano da dietro per toccare la spalla sinistra di quelli seduti. Quelli seduti si allenano a fermare la mano prima che li tocchi. Se la mano li precede, devono risolverlo in maniera teatrale. Elementi che ci aiutano: calore fisico della persona che si avvicina, sguardi del pubblico, conoscere il palcoscenico (sentire il rumore dei passi), conoscere il collega (posso prevedere le sue mosse). Il compagno dietro ci aiuta: i conflitti che viviamo li giochiamo a perdere per far vincere la scena.
Esercizio sull’ascolto → 4 sedie, 4 persone sedute che non si guardano, vi do un tema e dovete discuterne senza parlavi sopra. Chi parla sopra all’altro esce dal gioco.
Esercizio → 6 persone partendo da dietro le quinte devono fare una alla volta le seguenti azioni: entrata, spostamento della sedia, seduta sulla sedia, uscita. Il pubblico dichiara gli stili delle azioni. Prendetevi sul serio, lasciate al pubblico la possibilità di ridere, non siate voi a prendetevi in giro. Non dichiarate subito lo stile entrando, ma spiazzate il pubblico a un certo punto. Cercate di entrare nel dettaglio, di tenere conto del tempo, del ritmo e del proscenio.
Bisogna allenarsi ad avvicinare i tempi tra azione e pensiero: di solito vengono meglio le cose che faccio d’istinto. Quando l’azione precede il pensiero è il massimo perché a stupirsi è lo stesso attore.
Esercizio camminate → 4 sedie sul fondo, 4 persone sedute. Il primo si alza e disegna un quadrato camminando, quando passa davanti al secondo, quest’ultimo lo segue e cerca di imitare la camminata del primo. Finito il II quadrato, il primo si risiede e guarda l’imitazione della sua camminata. Così via fino all’ultimo, la cui camminata viene imitata dai primi tre. Quelli seduti, devono sforzarsi di stare seduti tutti nello stesso modo. Per fare una buona imitazione, basta concentrarsi su un particolare.
Esercizio → 6 sedie disposte a coppie. Ogni coppia di attori instaura un dibattito in cui il primo attacca il secondo argomentando i propri difetti e il secondo si difende argomentando i pregi del primo.
Esercizio teatro di sopravvivenza → due squadre da 7 persone: a ogni squadra viene assegnato un tema (es. atterraggio uomo sulla luna) e ha 15 minuti per preparare una messa in scena. E’ un esercizio di compagnia.
Esercizio del Tribunale → Ci sono 4 personaggi: un Pubblico Ministero, una difesa, un giudice e un imputato. A ogni personaggio viene associata una velocità (1 = stato prima della morte; 10 = mi sta prendendo fuoco la casa). Vengono assegnate 5 parole tra cui almeno un verbo e il nome di un personaggio famoso. Gli attori improvvisando devono riuscire a costruire l’accusa, utilizzando tutte e cinque le parole. A ogni sedia è associato un personaggio e a ogni battito di mani gli attori cambiano posto in senso orario (quando si cambia posto quindi si cambia anche personaggio e velocità).
Non sottovalutiamo l’autosuggestione: se io fingo di essere in trans e il pubblico ci crede, finisco per crederci anche io.
LAVORO SUI MONOLOGHI
Nel recitare un monologo posso utilizzare diverse direzioni dello sguardo:
1. Pubblico
2. Compagno
3. Tra me e me
4. Uno tra il pubblico (lo uso in diagonale anche perché di solito si usa per non far sentire agli altri personaggi cosa dico)
5. Teatro
6. Assenza, altrove
E diversi stati emotivi:
a. BIANCO: neutro
b. BLU: cinismo poesia
c. VERDE: rabbia
d. GIALLO: follia
e. ROSSO: euforia, contentezza
f. NERO: depressione
La combinazione di questi elementi mi permette di dare movimento al monologo.
Movimenti avanti e indietro, in teatro questi movimenti li posso usare per creare una sorta di zoom.
Esercizio angelo e demone → recito il monologo con di fianco due persone che mi danno indicazioni per aiutarmi o per mettermi in difficoltà. Bisogna cercare di interiorizzare le indicazioni per metterle nelle intenzioni. Le sensazioni che abbiamo dentro, e che possono non c’entrare nulla con il testo, associate al testo fanno sì che il pubblico veda l’emozione.
Esercizio della partita al BAR → partita di calcio, due gruppi di amici al bar che tifano squadre diverse. Dall’improvvisazione il pubblico deve capire come sta andando e come finisce la partita.
Esercizio della terrazza → gruppo di 7 attori - il I entra e vede qualcosa – il II entra e chiede al primo cosa sta guardando - il I gli risponde - il II guarda e vede qualcosa anche lui – il III entra e vede i primi due che guardano qualcosa, chiede al II cosa sta guardando e il II gli risponde partendo da cosa stava guardando il I…. così via fino all’ultimo che chiude.
Esercizio della cavalla → 6 personaggi: padre, madre, figlia, acquirente, nonna, maggiordomo. Padre e madre hanno messo un annuncio per far maritare la figlia. L’acquirente, pensando che l’annuncio faccia riferimento alla vendita di una cavalla, si presenta a casa dei genitori per acquistarne una. Ordine di entrata: padre, madre, nonna, maggiordomo,acquirente, figlia. Lo scopo del gioco è svelare il più tardi possibile l’equivoco, senza arrivare ad annoiare il pubblico. Ai personaggi possono essere associati diverse velocità e stili.