Acqua da guardare, da sentire, da parlarci. Non voglio uscire. Solo il rumore d’acqua ascolto, non motori, non grida, non parole, non squilli fastidiosi.
Un posto tutto mio in mezzo al caos. Circondata da tanti, eppure nelle orecchie solo rumore di acqua leggera.
Acqua zampillante dove tuffarci i piedi.
Mi tiro su la gonnellina, fino al petto, mostro al mondo le mutande bianche, tocco con i piedi il pavimento a quadratini azzurri, verdi e blu.
Mi avvicino alla pioggia leggera. In un minuto sono zuppa da capo a piedi. Rido, vedo solo acqua, flutti di acqua di grandi fontane.
Voci che mi chiamano, che mi vogliono fare uscire, che mi vogliono asciugare: sembrano lontanissime, un’eco.
Chiudo gli occhi.
Una strada fiancheggiata da tritoni giganti scolpiti in pietra turchese, illuminati dal sole. Dietro di loro le onde del mare in tempesta. Tutti fermi, a guardare in silenzio. Solo il rumore delle onde. Io piccola, minuscola, davanti a quelle statue, ma senza paura.
Un Ponte in pietra, color argilla, di cui non vedo la fine. Sto seduta sul parapetto ad una estremità. Una zampa enorme di felino, calda. Mi abbraccio le ginocchia e guardo il ponte. Non mi importa dove porta, non so a cosa serve. Intorno a me silenzio da ascoltare.