(da Il borgo, Città vecchia e Prospettiva di Saba, Distruzione di Baudelaire, In mezzo alla città di De Gregori)
D'essere come tutti
gli uomini di tutti
i giorni.
Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un'oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
La gente in fretta dirada.
Intorno la mia città,
cravatte di seta di povera gente che vive
dentro un metrò.
D'essere come tutti
gli uomini di tutti
i giorni.
La fede avere
di tutti, dire
parole, fare
cose che poi ciascuno intende, e sono,
come il vino ed il pane,
come i bimbi e le donne,
valori
di tutti.
Incessantemente, vicino a me, s'agita il Demonio,
e mi vagola dattorno come un'aria impalpabile;
io l'inghiotto e sento che mi brucia i polmoni.
D’essere come tutti gli uomini di tutti i giorni.
Di non esser più io,
d'essere questo soltanto: fra gli uomini
un uomo.
E le vie del Borgo
mutate
più che mutato non sia io.