Come si vive in una città che non c’è? Me chiedevo sempre da bambina. Una città che non c’è, non esiste – mi dicevo – e se allora non esiste, posso inventarla! La mia città che non c’è può diventare la città che tanto vorrei; sì perché la città che vorrei in effetti non c’è. Viviamo in un mondo fatto solo di tanti gradini dove stiamo col naso all’insù aspettando invano che dai piani alti qualcuno butti giù un’occhiata a vedere come va. Sono gradini alti, spinosi e difficili da scavalcare, quelli di questa città, neanche a fare il salto più alto si riesce a salire. Vorrei una città su un unico piano dove ci si guarda negli occhi, né su, ne giù, proprio dritto negli occhi. Dove se si salta è per felicità.