Eccola
esce dal mare
a fatica si trascina ferita... ancora un metro, ancora un metro,
eccola
le grandi squame molli si muovono avanza enorme, malata...
ancora un metro, ancora un metro.
È vicina, vicina, reagisce, combatte, a stento con forza si trascina.
È vischiosa, bagnata, la coda che sbatte strisciando lentamente si avvicina.
Eccola, eccola, eccola, eccola, eccola... ancora un metro ancora un metro
Gli uomini sono fermi le donne sono ferme
tutti uguali e grigi guardano...
Il primo uomo parla adagio, con calma
indaga, spiega, deduce, conclude dài, dài, dài...
Eccola
si muove ancora a fatica
raggiunge la spiaggia fangosa. Ancora un metro, ancora un metro.
Eccola
trascina il grosso ventre che sanguina strisciando con smania rabbiosa.
Ancora un metro, ancora un metro.
È enorme potente, fa un passo, ritenta respira, respira affaticata
ora sembra più forte, si scuote, si riprende continua la sua lotta disperata.
Eccola, eccola, eccola, eccola, eccola... ancora un metro ancora un metro.
Il mare è fermo e grigio
il cielo è fermo e grigio
strani uccelli neri gridano...
Il secondo uomo parla adagio, con calma indaga, spiega, deduce, conclude
Il terzo uomo parla adagio, con calma
Il quarto uomo parla adagio, con calma indaga, spiega, deduce, conclude indaga, spiega, deduce, conclude dài, dài, dài...
Eccola
ritenta cammina ha vinto, ha vinto è salva, viva, grandiosa
ancora un metro, ancora un metro...
Un ultimo sforzo la testa si gonfia la bocca si allarga viscida, umida, acquosa
ancora un metro, ancora un metro
Dal ventre esce un rantolo di rabbia, un urlo di morte e di dolore poi basta...
più niente...
Si muore, si muore, si muore...