Art. 1: La Città è una Cosa Pubblica fondata sul Rumore Pubblico. Il Rumore è l'entropico demone vivente della Città, il suo propulsore primo: senza Rumore tutto è morto. Esempi concreti di Rumore Pubblico sono: le Arti di strada in ogni loro declinazione, il Teatro, il Canto, la Danza e la Musica nelle piazze cittadine, la Pittura dei muri pubblici e dei marciapiedi e di qualsiasi altro supporto visibile a tutti, i Giochi dei bambini per le strade. I Cittadini tutti sono pertanto tenuti a fare Rumore.
Art. 2: La Città è un Crocevia di incontri. Il Comune si impegna pertanto ad istituire in ogni Parco, Piazza o Biblioteca almeno un Tavolo degli Incontri, al quale potranno prendere posto tutti i Cittadini quando vorranno, per conoscersi e per discutere tra loro di ciò che vorranno. Le proposte politiche e sociali emerse da questi Tavoli sono tenute in grande considerazione dal Comune.
Art. 3: La Città accoglie come suoi Cittadini tutti coloro che desiderano diventarlo. Il Comune si impegna inoltre a garantire gratuitamente a tutti i suoi Cittadini privi di reddito: un posto riparato per dormire, due pasti caldi e un bicchiere di buon vino al giorno, la fornitura di indumenti adatti alla stagione, la possibilità apprendere la Lingua della Città e di accedere a tutti i livelli di istruzione, libero accesso a musei, cinema e teatri cittadini, la possibilità di apprendere un lavoro utile alla Città e a loro congeniale.