livia
Messaggi : 23 Data d'iscrizione : 08.11.11
| Titolo: da: Asta in cortile, Arnold Wesker; scena V, VI, VII Mer Gen 04, 2012 11:36 am | |
| scena quinta: in galleria Stephanie è al Museo Witney di arte americana
Stephanie: esci, mi hanno detto gli amici, vai a vedere dei posti, rimettiti in sesto. comportati come la sempre-viva, la sempre-curiosa, la sempre-vivace-e-pronta Stephanie che noi conoscevamo e alla quale noi volevamo bene. (cantando) Ste-pha-nie! Così! mi sono rimessa in sesto! ma rimessa in sesto per fare cosa? in sesto ci sono per fare che cosa? dovrei girare i tacchi e uscire da questa galleria, ecco cosa dovrei fare, non stare qui a guardare questo pittore di nome Hopper che un tempo amavo perchè - come di solito spiegavo al nostro giro di amici suscitando la più sincera ammirazione - esemplificava la disperazione e la solitudine di uomini e donne in una grande città. disperazione! solitudine! perchè sto guardando questi quadri? non sono già abbastanza sola e disperata? esci, mi hanno detto gli amici, vai a vedere dei posti. ma qualunque posto dove io vada mi ricorda lui, noi due, i nostri giovani anni passati insieme. a me rubati e per me avvelenati. gallerie, musei, teatri, parchi, librerie, ristoranti....
scena sesta: al ristorante è da Serendipity, un ristorante di New York famoso per i suoi enormi dessert.
Stephanie: ...ristoranti, locali con cibi d'asporto, bar, mercati delle pulci, anche qua dentro, da Serendipity, dove ciascuno di noi avrebbe ordinato una "gloria newyorkese" esagerata e un gelato allo sciroppo di caramello caldo, e avremmo riso, riso, riso e riso. tutto avvelenato! ma cosa ci faccio qui? pazza di una Stephanie! non capisci che dappertutto sarà un viaggio sentimentale? tutto ti farà venir voglia di piangere? non riesco più ad ascoltare musica, non riesco più a leggere libri di poesia. guardo i bambini e piango. se piove piango. il sole splende, e io ancora piango. massacri! fame nel mondo! innamorati che si tengono per mano! piango, piango, piango! sono diventata una piagnona! esci, mi hanno detto gli amici, stai su con la vita. così eccomi qua che sono uscita e sto su con la vita e sono in mezzo alla gente e non mi sono mai sentita tanto sola in tutta la mia vita. e ne ho proprio bisogno di un dessert così grosso? ne ho mai avuto bisogno di un dessert così grosso? è per colpa di dessert così grossi che io ho avuto quanto mi meritavo -grassa e abbandonata e sempre più grassa man mano che il tempo passa. questo gelato è com'era il mio matrimonio: troppo grosso, troppo freddo e squagliato. spero che anche lui si stia squagliando per lei, quella rubamariti. intelligente, spiritosa, ricca e ridicolmente sana - ma comunque una rubamariti. quindi non conta come affronti la questione e io la sto affrontando da tutti i punti di vista possibili, in una non-stop di ventiquattr'ore, sforzandomi di esaminare con estrema attenzione tutti i dettagli di lui, di me e del passato per rendermi conto di cosa è andato per storto. esci, mi hanno detto gli amici. vai a correre, vai in piscina, cambiati la pettinatura, comprati dei vestiti, vendi la casa, fatti fare dei massaggi....
scena settima: in libreria è da Barnes e Noble
Stephanie: una libreria! che cosa ci faccio in una libreria! ho le pareti piene di libri che non ho mai letto, che non riesco a leggere, che non ho voglia di leggere, e sono qui che penso di comprarne degli altri quando quelli che ho non mi hanno aiutato. che cosa ci potrei fare con della cultura in più? stupida domanda! e sei anche un'insegnante. sei tutta una domanda stupida. ti sta andando il cervello in pezzi. non sei un piacere per nessuno. antologie di Shakespeare, antologie di poesia. ristampe, libri d'arte, di pittura e di scultura, fumetti e libri di cucina. libri di fotografia, di paesi stranieri. vai all'estero, mi hanno detto gli amici. ma guardali questi libri? A chi possono essere venute in mente così tante edizioni? che cosa speravano di farci? dio santo, ma chi le comprerà mai? c'è qualcosa nella sovrabbondanza che ti fa pensare che un furto qua e là non passerebbe inosservato. ma cosa sto dicendo? io! una giacenza in mezzo a giacenze.
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