QUESTA MIA CITTÀ
è la soglia dei presagi
È stata abbandonata da re e mendicanti
e portata al silenzio
di un'immensa scacchiera
dove l'immobilità del tempo
e la solitudine possono vedersi
illuminati dall'atmosfera di un giorno
nella cui quiete inizia l'eternità
Nessuno abita questa città insonne tranne me
che ho percorso le sue strade precise e assolate
le sue piazze aperte ai suoni dell'orizzonte
le sue ombre diurne di intensa geometria
Ogni cosa in questa città mi invita a partire
o tutto si è fermato nel momento della mia partenza
A volte penso che ancora
non è nato nessuno
e che questa è la verità
città abitata da luminose lontananze
il bollente vuoto di un pensiero:
Il tempo è un altro luogo
Devo allontanarmi. La città proibita
bisogna cercarla
allontanandosi da lei
cercarla là dove non c'è