lauretta.poin
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| Titolo: Chissà da dove viene ... Gio Dic 01, 2011 11:21 pm | |
| Caro diario, oggi è stata una giornata bellissima. Camminando per andare a scuola già lo sapevo.. sarebbe successo qualcosa di speciale! Tutto me lo suggeriva. Per strada le persone mi sorridevano senza un motivo preciso … e poi tutti i fiori nelle aiuole stavano sbocciando. In effetti in classe è arrivato un ragazzo nuovo … decisamente il mio tipo. Già da subito l’ho trovato affascinante. Sono stata la prima che lui ha guardato. Mi ha fatto sentire importante. Ottima mossa. (E non è perché sono seduta al primo banco!). Marco. Che bel nome. Viene da un posto lontano che non ho capito bene come si chiama “Città di M…” qualcosa ... E’ entrato con i capelli dritti in testa, gli occhi a palla e ci ha guardato tutti come se fossimo extraterrestri. Mi ha subito incuriosita … Chissà cosa gli frullava in testa … Finalmente alla fine della quinta noiosissima, pesantissima ora siamo usciti e si è incamminato per la mia stessa strada (evidentissimo segno del destino!). Così abbiamo iniziato a parlare, cioè, prima io l’ho sommerso con fiumi di parole e poi lui, forse per ricambiare la mia generosità verbale, su esplicita richiesta, mi ha raccontato il motivo della sua espressione allucinata di prima mattina. Trova molto strane le abitudini della nostra città. Da dove viene lui sono tutti sempre di corsa e la maggior parte della gente si sposta in macchina (assurdo!). Non sapeva ancora niente neanche del Codice delle Emergenze per usare l’automobile, gliel’ho dovuto spiegare io, che tra l’altro avevo anche preso quattro nel compito in classe … Chissà se ha capito qualcosa ... Addirittura lui, prima di arrivare qui, non era mai andato a scuola a piedi. Pazzesco, per andare a scuola io ci metto mezz’ora e sinceramente mi piace un sacco: innanzitutto dopo una bella camminata stai sicuro che ti svegli e non hai bisogno di dieci litri di caffè direttamente iniettati in vena e poi io penso moltissimo, incontro tante persone diverse, osservo come camminano, le loro espressioni, mi diverto a immaginare dove vanno e da dove vengono, che storia hanno. Devo ammettere che in inverno col gelo è meno affascinante il percorso, però in realtà ci si abitua più facilmente di quanto si possa credere. Poi dice che trova stranissimo il fatto che tutti smettano di lavorare alle 16.00… Allora gli ho spiegato che da noi la giornata è divisa in modo tale che “ognuno possa anche contribuire alla comunità di cui fa parte, non solo all’azienda che lo ha assunto, avendo la possibilità dopo le 16.00 di prendere parte alle iniziative culturali organizzate ogni giorno nei diversi quartieri della città”. Sono cose da sussidiario di prima elementare … chissà come fanno dove viene lui a tenerla in piedi, la città. Che poi obiettivamente è bellissimo da noi, perché in contemporanea tutti i giorni ci sono eventi diversi musicali, teatrali, mostre, aperitivi di degustazione, per tutte le età, di tutte le tipologie … Da piccola andavo per comodità quasi sempre a quelli organizzati dal nostro quartiere, ma adesso ho cominciato a bazzicare anche negli altri. Gli ho chiesto se domani vuole venire con noi ad abbellire gli edifici, mi ha detto di sì, ma secondo me non ha neanche capito di cosa stavo parlando. Gli ho dovuto spiegare così tante cose che forse si vergognava a chiedere ancora un’altro chiarimento, soprattutto su qualcosa che qualsiasi ragazzo della nostra età conosce. Mi avrà presa per una maestrina, ma d’altronde lui è incredibilmente ignorante sull’argomento. Mi fa molto ridere, devi vedere che espressioni buffe gli si dipingono in viso quando gli racconto come funziona da noi. La prossima volta che fa quella faccia gli do un bacio | |
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