L'aneddoto del ciottolo fluviale
Una pietra, novamente per l'acque scoperta, di bella grandezza, si stava sopra un certo loco rilevata, dove terminava un dilettevole boschetto, sopra una sassosa strada, in compagnia d'erbette, di vari fiori di diversi colori ornata, e vedea la gran somma delle pietre che nella a sé sottoposta strada collocate erano.
Le venne desiderio di là giù lasciarsi cadere, dicendo con seco: ' Che fo io con queste erbe? Io voglio con queste mie sorelle in compagnia abitare'.
E giù lassatasi cadere, infra le desiderate compagne, finì il suo volubile corso. E stata alquànto, cominciò a essere da le rote de' carri, dai pie' de' ferrati cavalli e de' viandanti in continuo travaglio; chi la volta, quale la pestava, alcuna volta si levava alcuno pezzo, quando stava coperta dal fango o sterco di qualche animale, e invano riguardava il loco donde partita s'era, inel loco della soletaria e tranquilla pace. Così accade a quelli, che della vita soletaria e contemplativa vogliono venir a abitare nelle città, infra i popoli pieni di infiniti mali.
“L'aneddoto del ciottolo fluviale” - 1954 Da L.Firpo “Leonardo architetto e urbanista Utet Torino 1963 pp 64/65