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 risveglio così

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MessaggioTitolo: risveglio così   risveglio così Icon_minitimeMer Feb 01, 2012 2:35 pm

Risveglio

Non voglio aprire gli occhi. Qualcuno dovrebbe levare via tutta questa stanchezza. Ci vorrebbe un bagno caldo. Coperte calde, morbide...resto ancora qui, nel letto.
Non posso aprire gli occhi. Al mattino tutte le immagini mi vogliono abbandonare, confuse... Ma perché?
"Con gli occhi ancora stanchi, rigirandosi tra le lenzuola, desiderava trattenere le sensazioni che poco prima rendevano soave la sua notte" ...
E' alquanto irritante che tu mi interrompa sempre! Devo ricordare i colori del sogno, non li ricordo mai... E se sognassi in bianco e nero? Come le mucche...
“La vita non è bianco e nero, è oro!” Stop! Incanto totalmente distrutto.
Lo spot televisivo torna sempre a devastare il mio dolce mondo onirico.
Allora mi alzo, a questo punto non si può fare altro. Ciò che occorre è caffè nero.
Potrei mai abbandonarti?
Fingo di amarlo mentre lo affogo in tre, quattro cucchiaini di zucchero.
Lo assaggio... Parfait . Lo bevo con voluttà: Je t’adore mon café noir.
Di tanto in tanto mi viene naturale pensare che una voce seducente, fuoricampo, commenti le mie azioni: IO sono la protagonista.
La voce descrive ogni mio gesto con un pizzico di eroismo: “ Ed ecco che sfidò il getto d’acqua fredda che fragorosamente precipitava nella doccia, mentre un profumo aspro di pompelmo si diffondeva nella stanza... chiara, fresca, dolce acqua, a te affida il suo corpo affinché tu possa conferirgli nuova vita”. Mmm… In effetti, “alle volte” pecca di eccessivo lirismo. Dovrei apportare modifiche al sistema…
Devo lavorare! Devo vestirmi e andare a lavorare per vestirmi. Devo cercare prima di tutto un lavoro. Eppure sono sempre in movimento! Con la testa intendo... Se i pensieri che cozzano producessero energia... Ma il corpo! Lui quasi non ce la fa più.
Questo è un brutto pensiero che mi pervade al mattino quando sembra che ogni parte di me non sia connessa: le mani lasciano cadere oggetti, le gambe sbandano, le orecchie ronzano. E l’orologio gira gira gira. Il ritardo avanza. Danza una canzone nella testa, uno di quei motivi insulsi che ti vergogni di sapere. “Relax, take it easy, là là là là laralalallà...”
Non-è-possibile, non sono io questa! Inizia una lotta devastante tra le due...che sono sempre io...solo che una parte vuol cantare e l’altra tacere.
Basta. Devo pensare seriamente a censurarmi. O meglio, devo migliorarmi.
Ho bisogno di parlare con qualcuno. Che sia una persona seria, disponibile, dolce ma non troppo, di sesso maschile ma non troppo, intraprendente e sincera, ma non troppo... Cercasi.
“E così trascinava senza tregua la sua mediocre esistenza, tra pensieri tristi e lugubri, mentre lamentava un gran bisogno di affetto e di comprensione umana...”
Non ci provare nemmeno! Non azzardarti a compatirmi! Smettila, smettila!
Mio Dio.... la mia voce fuoricampo prenderà il sopravvento!
Diventerò un corpo senza senso, un film coi sottotitoli sballati, paranoia, paranoia... Noia tanta, sonno soprattutto.
Torno a letto.
Coperte calde, morbide. Voglio riprendermi i colori. E l’orologio gira gira gira, il ritardo avanza. Una canzone danza nella testa… Faccio pausa, domani cercherò lavoro.



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